Lo scorso novembre ho
avuto il privilegio di partecipare alla due giorni del World Marketing Summit 2020 –
ovviamente versione digital -, un evento
di risonanza mondiale istituito da Philp Kotler, una
delle massime autorità del marketing moderno. Oltre naturalmente all’esclusivo
intervento dello stesso Kotler, è stato possibile accedere a una vasta quantità
di contenuti proposti dai più autorevoli esperti a livello internazionale in
termini di marketing, economia e tecnologia.
Molteplici sono stati gli argomenti trattati che hanno particolarmente attratto la mia attenzione e oggi vorrei condividere qui alcuni spunti interessanti relativamente alla metodologia del Design Thinking, argomento trattato magistralmente da Mauro Porcini, Chief Design Officer di PepsiCo. Infatti, dal mio modesto punto di vista, questa potrebbe essere applicabile in modo del tutto innovativo ed efficace ai processi di marketing.
Quattro sono i pilastri che caratterizzano il Design thinking
Un nuovo paradigma, un nuovo posizionamento
Tale modus operandi fa
emergere concetti fondamentali e princìpi imprescindibili per un marketing
efficace e a beneficio di tutti gli stakeholder: creatività, integrazione, inclusione, approccio olistico, empatia,
centralità dell’essere umano, cultura e sostenibilità. Queste sono tutte leve
indispensabili per far sì che il marketing diventi l’ecosistema ideale, in cui
la concezione e la creazione di un prodotto/servizio sia il risultato di un
contributo multidisciplinare che integri fantasia, emozioni, competenze
tecnologiche, capacità di relazionarsi con il consumatore e saperne
interpretare i bisogni, eccellenza della soluzione proposta attraverso
una grande attenzione alla qualità, capacità di costruire una rapporto di
fidelizzazione che duri nel tempo attraverso collaborazione, confronto e
supporto.
Il processo di Design
thinking, dunque, facilita la realizzazione di un prodotto più sostenibile
sotto ogni punto di vista: ecologico, estetico, sociale nel rispetto degli
altri, intellettuale, funzionale, economico ed emotivo.
In questo modo,
l’opinione diffusa che il marketing debba essere essenzialmente un mero
strumento a supporto delle attività commerciali, potrà virare verso la
riconoscibilità di un servizio a beneficio di tutte le parti coinvolte nell’intero
processo: genesi, acquisizione, realizzazione e utilizzo di un prodotto-servizio a reale valore aggiunto. Un’
attività che richiede impegno, conoscenza e capacità di comunicazione di un
certo livello.
Pubblicato anche su NewsImpresa - Pentaconsulting