di Maria Lanzetta
In questi giorni sui media si fa un gran parlare circa la questione dei vaccini ai magistrati, i quali
sembrerebbe che abbiano dato un aut-aut
al governo, con la pretesa di essere vaccinati prima di altri.
Bene, nella mia semplicità, io
mi chiedo perché mai questa categoria di lavoratori dovrebbe avere la priorità
sul vaccino rispetto altri? Intendo dire: a parità di utilizzo di dispostivi di
protezione (mascherine, disinfettanti, guanti, etc) e a parità di adozione di
misure di sicurezza (distanziamento, igienizzazione
dei locali e di strumenti di lavoro, etc), che differenza c’è tra il “mestiere”
del magistrato e quello, per esempio, di
un dirigente aziendale? Di un dipendente pubblico o privato? Di un libero
professionista, come l’avvocato o il commercialista che riceve nei proprio
studio le persone più disparate? Senza poi parlare degli operai che lavorando
alle catene di produzione!
Tutta questa discussione in
questi giorni non fa altro che avallare l’opinione diffusa - giusta o sbagliata
che sia – che i magistrati rappresentino una casta, un categoria privilegiata e tendenzialmente intoccabile!
Non sarebbe più prioritario piuttosto accelerare la campagna vaccinale per tutto il
personale che lavora nei supermercati, nella grande distribuzione e nei negozi
alimentari, visto che rimangono aperti tutti i giorni per tutto il giorno
anche in “zona rossa”, trattandosi di esercizi commerciali di “beni
essenziali”?
Non è difficile immaginare quanto
di più quest’ultima categoria sia esposta al rischio Covid, rispetto ad altre, malgrado
l’utilizzo di mascherine, sanificatori,
guanti, etc! Abbiamo idea della quantità di persone con cui questi lavoratori
debbano interagire ogni giorno e quanto materiale siano costretti a maneggiare tra
prodotti, imballi, soldi e quant’altro?
E allora mi verrebbe da dire - pazienza
se scado in una banale demagogia - che si mettano in fila i magistrati e aspettino
il proprio turno, così come lo sta facendo pazientemente la maggior parte di noi.
Non siamo ai banchi di check-in
dell’aeroporto, dove si accede alla “priority lane” solo perché si è in
possesso di un biglietto in business class!