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martedì 9 marzo 2021

LA STANZA DEGLI ABBRACCI – LO SPOT PER LA CAMPAGNA SUI VACCINI DI TORNATORE

SCENARIO


di Maria Lanzetta

“La stanza degli Abbracci”, così si chiama il primo spot, firmato Giuseppe Tornatore, per la campagna sui vaccini, a quanto pare dovrebbero seguirne altri tre.

Premesso che adoro Tornatore e mi piacciono tutti - e sottolineo tutti - i suoi film,  questo spot proprio non mi va giù e non nascondo che tutte le volte che veniva trasmesso – adesso è un po’ che non si vede più – mi irritava.

Innanzitutto ritengo sia poco efficace nella comunicazione: la gente ci ha messo un po’ per comprenderlo,  per capire che il messaggio voleva essere in parole povere “Vaccinati, così non ci saranno più barriere per i nostri abbracci”.

Poi, se lo scopo era quello di convincere i “no-vax” e gli scettici del vaccino, questo spot, dal mio modesto punto di vista, non aiuta a sciogliere i dubbi, non fornisce delle risposte a eventuali domande che qualcuno si pone, i punti interrogativi rimangono irrisolti.

La frase “I dubbi aiutano” dell’anziana signora mi sembra buttata là senza una sua evoluzione, ancora peggio l’esortazione che questa rivolge alla giovane (nipote o figlia?) “Devi volerti bene”, ma non viene spiegato in che modo “ci si debba voler bene”, per gli scettici del vaccino “volersi bene” potrebbe anche consistere nel non vaccinarsi!

Ancora, verso la fine l’anziana dice: “Ci vediamo ancora?”, la ragazza risponde: “Certo che domande” … a questo punto mi viene da chiedere: “Quindi, ti vaccini?” nessuno lo sa, intanto però le barriere vanno via e la signora si toglie la mascherina, mentre la giovane se ne va con tutti i suoi dubbi.

Ecco, non siamo in una sala cinematografica, usciti dalla quale ci si confronta sul contenuto del film, sul  messaggio “recondito” che questo vuole mandare, sull’interpretazione più o meno soggettiva degli spettatori. Un spot finalizzato a incoraggiare fortemente qualcuno a fare qualcosa, secondo me deve essere chiaro, incisivo, immediato e non deve lasciare spazio alle interpretazioni personali.

Se poi si voleva puntare sulla parte emotiva ed empatica dello spettatore, sempre a parer mio, di fatto rimane un senso di angoscia, di evanescenza e di ambiguità … di irrisolto.

Detto questo, appena me lo consentiranno andrò volentieri a vaccinarmi  con e senza spot, e continuerò a vedere i film di Giuseppe Tornatore, perché quelli sì che sono belli!

vedi lo spot qui

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