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mercoledì 14 aprile 2021

UNA VICENDA CHE CONFERMA QUANTO INADEGUATA SIA LA SCUOLA ITALIANA (NON E’ SOLO VOCE DI POPOLO, MA BASTA GUARDARE I NUMERI)

SCENARIO


di Maria Lanzetta

Di fronte a questa triste e sgradevole vicenda, alcuni docenti prendono le distanze, altri non ci vedono niente di così grave, e questa cosa mi lascia esterrefatta. Credo che l'episodio sia stato estremamente umiliante per la studentessa, ma altrettanto offensivo verso chi il mestiere del docente lo fa con dedizione e impegno! Il problema è che alcuni docenti – sottolineo alcuni - ne fanno una questione di "non essere presi per i fondelli dagli studenti", invece di preoccuparsi davvero delle possibili lacune dei propri allievi. Ma cosa potevamo aspettarci da una didattica sedicente "digitale," ma che di fatto non è altro che la scuola italiana vecchia, bacucca – rimasta praticamente uguale dalla Riforma Gentile -, che si pretende di trasferire su strumenti digitali mediocri e non a disposizione di tutti? Ovvio che sia un totale fallimento! Se i ragazzi copiano, cari docenti, è colpa di una scuola che non è capace di stimolarli a uno studio critico, se non con la minaccia del voto.

Egregi insegnanti, ditemi, che merito avete verso quegli allievi bravi e volenterosi di natura? Qual è il vostro valore aggiunto? Perché i ragazzi copiano e adottano tutte le più improbabili e scorrette strategie, per ottenere un bel voto? Perché questo è il modello che viene proposto dalla nostra scuola: sei bravo ti premio, sei svogliato ti punisco!

Mentre il mondo evolve, la scuola continua ad affermare la sua autorità dietro la roccaforte delle sue cattedre, promozioni, bocciature e debiti. Debiti per i quali la scuola non fa altro che offrire due settimane di corsi di recupero, per un paio di ore a materia, con la conseguenza che le famiglie devono ricorrere alle fatidiche “lezioni private”, ovvero il secondo lavoro di molti docenti per arrotondare lo stipendio, o il lavoro di docenti in pensione, il tutto con incassi rigorosamente a “nero”, per poi arrivare a settembre e farsi il segno della croce!

Ma perché non vi ribellate VOI docenti, pretendendo di rinnovare scuola e metodi di apprendimento? Ma perché non siete voi a dire BASTA alle noiose lezioni frontali, ancor più se erogate davanti a uno schermo? Dovreste essere voi a rivendicare la DIGNITA' del vostro lavoro, un mestiere difficile e delicato, mortificato e sminuito da una sistema scolastico vecchio, obsoleto, defunto.

Nella nostra presunzione, noi italiani ci vantiamo di avere una scuola "di qualità", se paragonata ai sistemi scolastici nel resto del mondo, ma poi i dati e i numeri dicono un'altra cosa: dall’ultimo report triennale del PISA (Programme for International Student Assessment), quello del 2018, la scuola italiana non ne esce affatto bene … dubito che avremo risultati migliori in quello del 2021, con lo scempio cui abbiamo assistito in quest’ultimo anno e mezzo!

Allora perché non aprire gli orizzonti e provare a ispirarci ad altri modelli di scuola nel mondo?


venerdì 9 aprile 2021

SOFA’ GATE: IL VERO SCANDALO NON E’ ERDOĞAN MA CHARLES MICHEL!

SCENARIO


di Maria Lanzetta

In questi giorni nelle reti del web, tra social e media, e sui vari canali TV si fa un gran parlare del grave sgarbo subito dalla presidente della commissione europea, Ursula Von Der Meyen,  durante l’ incontro ufficiale fra Unione Europea e governo turco. Come è noto, all’inizio dell’incontro, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, è rimasta senza un posto dove sedersi, dal momento che le uniche due sedie disponibili venivano occupate dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e dal presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan.

Una cafonata che si commenta da sola e che rimarrà negli annali della storia!

Non grido allo scandalo circa il comportamento di Erdoğan, presidente e dittatore –, misogino e sessista -,  che con un decreto firmato lo scorso 20 marzo, ha fatto in modo che la Turchia revochi la propria partecipazione alla Convenzione di Istanbul, sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, quando  il 14 marzo 2012 era stata invece il primo Paese a ratificarla!

Di cosa possiamo stupirci? Non ci siamo certo dimenticati che l’attuale governo turco ha permesso la morte di  Ebru Timtik , l'avvocata turca di 42 anni, che chiedeva semplicemente una cosa: processi equi! Aveva iniziato uno sciopero della fame  nel febbraio 2020 ed è morta, dopo 238 giorni, in un carcere di Istanbul, dove è stata detenuta ingiustamente per 18 mesi, con l'accusa di legami con il Fronte Rivoluzionario della liberazione popolare (Dhkp), un gruppo considerato terroristico da Ankara.

Allora, amaramente non mi meraviglio del comportamento di una personalità gretta e maleducata come Erdoğan,  che riserva una “cafonata” inenarrabile ad una bella signora bionda, dalla personalità forte e decisa, che copre un ruolo istituzionale di grande prestigio, elegante nel suo pantalone a sigaretta nero e giacchino bordaux!

Quindi niente di strano che Erdoğan, a sfregio, fa disporre solo due sedie per lui e Michel, lasciandole un posto su un divano a oltre 3 metri di distanza, di fronte al ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, che però, secondo il protocollo diplomatico, ricopre un ruolo inferiore a quello della Presidente della Commissione Europea, proprio a voler rimarcare la posizione di “inferiorità” della Von der Meyen, in quanto donna!

Quello che io ho trovato gravissimo e sorprendente è invece il comportamento, altrettanto villano – se non peggio -, del presidente Charles Michel, che non avrebbe mai dovuto accettare un oltraggio di questo genere alla Von der Meyen. 

La sua fretta nell’accaparrarsi la poltroncina è stata patetica e imbarazzante … manco si giocasse al gioco musicale della sedia– un classico delle feste dei bambini! –.

Charles Michel avrebbe dovuto cedere, senza un minimo di esitazione, la sua sedia alla Von Der Meyen, non tanto per un gesto di galanteria verso una donna, ma come gesto simbolico di disapprovazione verso la cafonata di Erdoğan e di totale solidarietà verso la sua collega.

Il comportamento di Charles Michel,  presidente del Consiglio Europeo che ha tra i temi più caldi quello delle pari opportunità, nato in Belgio, ovvero un paese del Nord Europa culturalmente sempre molto avanti sulle politiche di parità di genere, è stato una tangibile conferma che nel 2021 siamo ancora lontani anni luce dal riconoscere la donna totalmente pari all’uomo, anzi  - se vogliamo essere obiettivi-  in molti casi superiore!