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lunedì 20 novembre 2023

WHISTLEBLOWING: LA SENTINELLA DELL'ETICA E DELLA LEGALITÀ

SCENARIO

di Maria Lanzetta

Manca meno di un mese al 17 dicembre, termine ultimo per la gran parte delle organizzazioni (pubbliche e private), per mettersi in regola e ottemperare agli obblighi previsti dal decreto legislativo n. 24/2023, la normativa europea che introduce la nuova disciplina del whistleblowing, entrata in vigore lo scorso marzo.

In realtà di whistleblowing se ne sente parlare già da qualche tempo e, al di là della termine, forse un po’ inquietante – la cui traduzione in italiano è ‘soffiata’ -, si tratta di uno strumento cruciale per rafforzare la governance aziendale. Di fatto, consiste nella segnalazione di comportamenti illeciti all'interno di un'organizzazione, una sorta di ‘sentinella etica’, la cui funzione è quella di garantire trasparenza, integrità e responsabilità, valori ai quale oggi non è più possibile abdicare, contribuendo a creare un ambiente di lavoro sano e di conformità alle normative. Come si diceva prima, infatti, una solida governance aziendale richiede la massima trasparenza nelle operation, e il whistleblowing consente ai dipendenti e a tutti gli stakeholder (compresi collaboratori esterni e consulenti) di segnalare attività sospette o illegali senza timore di ritorsioni: questo flusso di informazioni aperto aiuta a denunciare potenziali irregolarità e a garantire un clima di fiducia all'interno dell'organizzazione. In effetti, la segnalazione tempestiva di pratiche discutibili riduce i rischi legali per un’impresa e, in molti casi, può prevenire o contenere possibili conseguenze penali derivanti da comportamenti non etici o illeciti, offrendo una via per risolvere le questioni internamente, prima che diventino pubbliche o sfocino in procedimenti giudiziari.  In questo senso, il whistleblowing concorre a costruire una cultura aziendale basata sull'etica e l'integrità, perché se i dipendenti sono incoraggiati a segnalare comportamenti scorretti, si sentono più tutelati e parte di un ambiente in cui la correttezza è valorizzata,  e ciò contribuisce a preservare la reputazione dell'azienda e a stabilire standard elevati per tutti i membri dell'organizzazione.

Le aziende già impegnate in pratiche socialmente responsabili  e che hanno iniziato ad adottare politiche di whistleblowing come parte integrante della loro Corporate Social Responsabiliy (CSR), stanno mostrando un impegno concreto nei confronti dell'integrità e della responsabilità, generando fiducia tra i consumatori, gli investitori e gli altri stakeholder, costruendosi così una reputazione solida e duratura. Nel frattempo, diventando il whistleblowing obbligatorio, le aziende dovranno necessariamente predisporre un sistema di gestione del whistleblowing adeguato e certificato, che possa permetterne un utilizzo agevole e corretto e, a questo scopo, dovranno mettere  a disposizione  di tutti i dipendenti e collaboratori informazioni chiare sul canale adottato e sulle  procedure da seguire, per effettuare le segnalazioni in modo sicuro e anonimo, tutelandone rigorosamente la privacy. Il whistleblowing, in definitiva, oltre a diventare un obbligo di legge per le imprese, rappresenta un pilastro fondamentale per una governance aziendale efficace, promotrice di una cultura di integrità, trasparenza e legalità.