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giovedì 13 aprile 2023

IL METAVERSO: UN UNIVERSO PARALLELO DA CONQUISTARE

TECNOLOGIA

di Maria Lanzetta

Il Metaverso, per quanto sia considerato il trend del momento, ha già alle sue spalle alcuni decenni e si porta con sé concetti, non ben definiti, legati a dimensioni di vita futuristiche. La ragione per cui oggi se ne parla sempre più insistentemente, è riconducibile all’inarrestabile progresso di Internet e delle diverse tecnologie immersive, la cui combinazione ci può portare in un universo ancora tutto da esplorare

La parola “metaverso” è una sorta di crasi tra il prefisso greco μετά, legato a concetti di mutamento, trasposizione e posteriorità, e il termine “universo”. Praticamente, si parla di un mondo che si colloca oltre la nostra normale e tradizionale dimensione umana.

Il concetto di Metaverso ha preso piede nel mondo della narrazione cyberpunk già agli inizi degli anni ‘90, che descrive un universo fantascientifico sopraffatto dalla tecnologia. Tuttavia, è tornato sotto i riflettori da un paio di anni e precisamente da quando Mark Zuckerberg ha ribattezzato “Facebook” in “Meta”, con l’ambizioso progetto di trasformare le sue piattaforme social in un mondo parallelo fatto di avatar che interagiscono fra loro, in una combinazione di realtà virtuale ed esperienze online. Ma relegare il concetto di metaverso all’ambito tipicamente “social” è un po’ troppo riduttivo, dal momento che si parla di un modo davvero rivoluzionario di fare esperienze oltre i limiti spazio-temporali.

Ma proprio perché stiamo parlando di qualcosa che deve ancora concretizzarsi in modo strutturato, l’idea stessa di metaverso è in continua evoluzione. Oggi, lo si può interpretare come uno spazio tridimensionale all’interno del quale le persone fisiche possono muoversi, collaborare e interagire, attraverso il proprio avatar; sostanzialmente, si tratta di un’ambiente di vita digitale, parallelo al mondo fisico nel quale si svolge invece la vita reale. Nel Metaverso le persone si muovono, lavorano, viaggiano fanno acquisti, si incontrano, mentre in realtà sono seduti alla scrivania del proprio ufficio o nella poltrona della propria abitazione: un mondo virtuale in 3D palpabile e tangibile come la vita vera, soltanto più grande e perfettibile, in cui delle versioni digitali di noi stessi si spostano liberamente da un’esperienza all’altra, portando con sé la nostra identità e il nostro patrimonio intellettuale ed economico. 

Le potenzialità del Metaverso
Secondo uno studio condotto da McKinsey nello scorso giugno (Value Creation in the Metaverse), nel 2022 il metaverso avrebbe raggiunto un valore che si attesta intorno ai 120 miliardi di dollari (esattamente il doppio rispetto all’anno prima) e, addirittura, si stima che entro il 2030 dovrebbe raggiungere i 5 trillioni di dollari. A quanto pare, dunque, siamo di fronte a un trend destinato a cambiare le abitudini di ogni persona in modo significativo, e non solo nell’ambito dell’entertainment e del gaming, ma anche e soprattutto nel mondo del lavoro. Non solo, il metaverso potrà avere anche un’importante valenza sociale, sia in termini di inclusività, non ponendo limiti culturali, raziali, di ceto o legati a disabilità, sia in termini di sostenibilità, abilitando spostamenti, viaggi e interscambi in modalità virtuale e immateriale. Si tratta di un ecosistema più democratico, costruito su tecnologie innovative ma potenzialmente alla portata di tutti, destinato a migliorare molti aspetti della quotidianità, se sapremo sfruttarlo cum grano salis, senza farci prendere troppo la mano!
In effetti, sono diversi gli ambiti in cui il metaverso potrà rappresentare in un futuro, neanche troppo lontano, un modo alternativo per vivere la nostra vita di ogni giorno a partire, per esempio, dal tempo libero, per cui ci sarà possibile vivere esperienze coinvolgenti in 3D, quali la partecipazione a concerti, manifestazioni sportive, mostre, cinema, teatro, eventi culturali e viaggi nella storia; così come anche le aree metropolitane potranno offrire servizi ai cittadini in modo più semplice, immediato e allo stesso tempo efficiente. Nel settore del retail, l’acquirente potrà vivere un’esperienza d’acquisto efficace e soddisfacente, in linea con i suoi desiderata, attraverso percorsi di shopping on-line guidati da un consulente virtuale, in grado di interagire con l’utente, esattamente come farebbe il commesso di un negozio fisico. Spostandoci, poi, in ambito medico/ospedaliero, l’applicazione del metaverso può davvero offrire un grande valore aggiunto, grazie all’utilizzo di tecnologie immersive e virtuali che, abilitando una forma di telemedicina, permetteranno di raggiungere anche i pazienti fisicamente più lontani, di interagire direttamente con loro, sia attraverso avatar sia con strumenti comandati a distanza. Ancora, il metaverso potrebbe diventare una soluzione rivoluzionaria anche in ambito formativo, grazie all’opportunità di apprendimento interattivo e immersivo che i nuovi materiali didattici, basati sulla realtà virtuale, potranno offrire agli studenti; non solo, ma permetterebbe di partecipare a corsi e lezioni a distanza, secondo un concetto che va ben oltre la fatidica DAD e i training on-line con tutti i limiti del caso. Infatti, frequentare scuola, università, master all’interno di un contesto di metaverso, consentirebbe di beneficiare contemporaneamente dei vantaggi dell’apprendimento in presenza e a distanza. Analogamente, si potrà pensare a un modello di azienda estesa, che superi il concetto di smart working, per passare a quello di un ambiente di lavoro ibrido costituito da spazi multifunzionali immersivi e di interazione reale-virtuale. 
In verità, nonostante siamo ancora agli albori, sono molte le imprese che oggi guardano al metaverso con una certa impellenza, e alcune stanno già cominciando a esplorare le sue possibili aree di applicazione, che potrebbe determinare un totale cambio di paradigma e un modo nuovo di fare business, modificando le dinamiche d’interazione tra aziende, consumatori, piattaforme web e all’interno dell’azienda stessa. Attualmente esistono già dei casi applicativi, quali spazi di ritrovo e sale riunioni virtuali in cui è possibile interagire e collaborare, anche attraverso l’utilizzo di ologrammi. Ma soprattutto, il metaverso aprirà la strada nel campo dell’Industria 4.0 a nuove applicazioni che consentiranno l’utilizzo di macchinari comandati a distanza, e lo stesso approccio si potrebbe adottare anche per il training on the job, con assistenti che saranno in grado di aiutare da remoto il personale impegnato a imparare nuove mansioni all’interno delle fabbriche.



Le tecnologie abilitanti
Alla creazione del metaverso concorrono un insieme di tecnologie che, combinate fra loro, ne costituiscono la struttura portante e ne abilitano il funzionamento: ciascuna di esse assolve a una funzione specifica e indispensabile per ottenere un risultato efficace. 
Si parte ovviamente dalla computer grafica e modellazione 3D, con cui è possibile costruire avar quanto più somiglianti all’essere umano e per creare una rappresentazione digitale tridimensionale di qualsiasi elemento; tali tecnologie sono fondamentali per conferire una dimensione realistica delle cose e del contesto con cui si ha a che fare. Queste vanno in continuità con il concetto di digital twin che rappresenta una replica digitale, un alter ego delle persone e delle cose in un universo parallelo a quello reale. In effetti, la grande sfida del metaverso è, appunto, quella di creare un ambiente digitale che sia sempre più simile al mondo reale, attraverso una versione digitale di persone in carne e ossa, oggetti, edifici e luoghi fisici. Un importate punto d’accesso al Metaverso è rappresentato poi dalla realtà virtuale (VR) che permette di creare l’ambiente immersivo, in cui gli utenti possono entrare attraverso visori, guanti e sensori. La realtà aumentata (AR) aggiunge, invece, elementi virtuali alla nostra esperienza reale, tramite l'uso di dispositivi come occhiali, smartphone o tablet; tali elementi, che possono essere visivi, uditivi e sensoriali, vanno a mescolarsi e integrarsi all’interno della nostra esperienza e della nostra realtà. Ruolo fondamentale è rappresentato dall’ Intelligenza Artificiale (AI), che fornisce informazioni utilizzabili per la definizione e la creazione di tutti gli elementi che popolano il metaverso, e per conferire agli avatar capacità simili a quelle umane, quali ragionamento, apprendimento, pianificazione e creatività. La stessa blockchain, inoltre, basata su un principio di decentralizzazione - caratteristica peculiare del metaverso -, svolge una funzione nevralgica, perché fornisce dispositivi di archiviazione sicuri, essenziali per il corretto funzionamento, impiegando token per memorizzare in modo sicuro i contenuti virtuali, i dati personali e le chiavi di autorizzazione. Altra tecnologia imprescindibile per la costituzione del metaverso è l’IOT (Internet Of Things), dal momento che abilita il processo di connessione a Internet di oggetti fisici di utilizzo quotidiano; l'implementazione dell'IOT, infatti, può collegare facilmente il mondo 3D ai dispositivi del mondo reale e ciò consentirebbe la creazione di simulazioni real-time all'interno del metaverso. Ora, perché tutto ciò sia possibile, è necessario un elevatissimo livello di connessione e qui subentra l’Edge Computing, che, con una latenza vicino allo zero, può consentire all’utente del metaverso di muoversi e interagire con un tipo di esperienza praticamente uguale alla realtà, garantendo un tempo di risposta ridotto a un livello inferiore a quello percepito dall’uomo. 

Dunque, il metaverso è un mondo digitale e immersivo in cui, in futuro, anche grazie ai Millenials, alla generazione Z  e successive, verosimilmente potremo trasferire una parte della nostra quotidianità.  Attualmente siamo in una fase embrionale, il cammino da fare è molto lungo e tortuoso, numerosi sono gli aspetti ancora da affrontare, fra cui innanzitutto una certa resistenza culturale  da parte della generazione dei boomer (sul viale del tramonto) che, a dispetto delle nuove tecnologie, preferiscono il contatto diretto, fisico ed emozionale. A ciò si aggiunge il fatto che le stesse tecnologie sono ancora da affinare e i costi legati agli investimenti nelle infrastrutture necessarie, attualmente, sono elevati. Così come sono ancora da risolvere questioni legate all'autenticazione dell'identità, al controllo della privacy e a una generale regolamentazione che copra aspetti legali, etici e sociali, non ultimo l’utilizzo di fake che generano falsa informazione su larga scala.

Quello che, intanto, possiamo fare è prepararci, informarci, acquisire competenze, non solo per non farci trovare impreparati all’avvento di questa nuova era, ma anche per essere in grado di beneficiare a pieno degli enormi vantaggi legati al metaverso e allo stesso tempo essere in grado di tenerne lontane le insidie.

analogo articolo pubblicato su NewsImpresa del 6 aprile 2023


Fonti:
Value Creation in the Metaverse – McKinsey report, giugno ‘22
EconomyUp
Network Digital360
Zeropixel
key4biz.it