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lunedì 1 giugno 2020

L'INDIGESTIONE DIGITALE

BUSINESS E STRATEGIA


di Maria Lanzetta

Credo molto nell’utilità degli strumenti digitali e social – sono una grande utilizzatrice di LinkedIn, un po’ meno di Facebook, pochissimo di Instagram. Ho aperto la prima community social su LinkedIn nel lontano 2009 per una piccola società di servizi, ma oggi sono arrivata a una banalissima conclusione “c’è una misura in tutte le cose”. 
Nei miei 25 anni di esperienza nel Marketing B2B, sono passata da strumenti comunicazione, oggi decisamente superati, come per esempio il direct mailing con Posta Target – francobollo e ufficio postale -, per arrivare alle piattaforme di Marketing Automation e di Content Intelligence che ritengo fantastici. 
Tuttavia, durante questi due mesi di lockdown abbiamo assistito a un’erogazione di contenuti digitali indiscriminata e incontenibile, in una sorta di corsa compulsiva e incontrollata alla pubblicazione di qualsiasi cosa. 
Non parliamo poi del pieno di Webinar e video proposti sui temi più disparati!
E’ probabile che ci siamo fatti prendere troppo la mano, innescando un meccanismo perverso “chi più ne ha, più ne mette”. 
M in questi casi il rischio è quello di sacrificare pesantemente la qualità, con l’idea di dover esserci a tutti costi. 
Questi due mesi che ci stiamo lasciando alle spalle, con le ossa inevitabilmente rotte e un percorso davanti a noi tutto in salita, avrebbero potuto rappresentare per tutti il periodo “del silenzio e della riflessione”, magari pensando seriamente di rivedere completamente i nostri modelli di business, le nostre strategie e i nostri obiettivi, cercando di studiare un nuovo modo per far girare l’economia, produrre benessere, mettendo però al centro l’uomo, ciascuno di noi. 


Pubblicato anche su Parole di Management - Ed. ESTE