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venerdì 7 maggio 2021

GIORNATA MODIALE DELLA PASSWORD: COME PROTEGGERCI NELL’ERA DEI BIG DATA

NOVITA'

di Maria Lanzetta

Il 6 maggio è stata celebrata la giornata mondiale della password. Un’idea abbastanza singolare lanciata da Intel nel 2013 e che viene collocata solitamente il primo giovedì di maggio. La ragione che ha dato vita a questa iniziativa, nasce dalla constatazione che molti di noi non hanno ancora raggiunto la consapevolezza, che la password rappresenti per la nostra vita molto di più di una serratura di una porta blindata. In realtà essa  è diventata lo strumento indispensabile per salvaguardare i nostri beni materiali e immateriali. Pertanto non avere una password sicura equivale ad avere una porta di ingresso che si apre con uno spintone, con la differenza che il furto che ne può derivare non si limita ai gioielli o ai contanti presenti in casa in quel momento, ma può trasformarsi in una sottrazione totale del proprio capitale, sia in termini economici sia in termini di proprietà intellettuale, oltre a essere una pesante violazione dei tuoi spazi privati, anche emotivi.

La realtà è che il grande mondo del web, del cloud e dell’intelligenza artificiale ci rende ogni giorno sempre più vulnerabili, perché ad esso affidiamo i nostri dati, le nostre informazioni, i nostri bisogni, le nostre passioni ed emozioni, esponendo potenzialmente le nostre ricchezze e talenti, ma anche le fragilità e i nostri “talloni di Achille”.

Allora ci rendiamo conto che le nostre vite sono in mano a una sequenza di elementi alfanumerici, la cui combinazione fra loro quanto più  è bizzarra e improbabile, tanto più ci metterà al sicuro!

Per molti di noi – io sono fra questi - le password sono un vero e proprio incubo, perché le dimentichiamo oppure le scriviamo e ci dimentichiamo dove le abbiamo scritte, le confondiamo, le risettiamo, le ricreiamo e spesso esasperati finiamo per ricorrere a parole banali e intuibili, o a utilizzare la stessa password per tutti gli accessi. Ma se ci pensiamo, nella vita quotidiana, quante chiavi abbiamo? Tante, ovviamente tutte diverse fra loro e, a seconda della funzione che svolgono, sono fatte in maniera più o meno complessa: la chiave del lucchetto della bici di seconda mano non sarà certo come quella della porta blindata del proprio appartamento!

Allora l’utilizzo della password e il relativo livello di sicurezza, che andremo a applicare, deve seguire la stessa logica che adottiamo per le chiavi “fisiche” … in fondo sì, ci può capitare di perdere delle chiavi, ma non succede spesso dal momento che ci mettiamo la dovuta attenzione, e quando succede corriamo subito a cambiare serratura.

Visto che abbiamo scelto – più o meno liberamente -  di vivere in un mondo interconnesso, il nostro atteggiamento verso la password dovrà essere, di conseguenza, lo stesso che abbiamo sempre avuto verso il “fatidico” mazzo di chiavi.

Buona Password a tutti!