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venerdì 9 aprile 2021

SOFA’ GATE: IL VERO SCANDALO NON E’ ERDOĞAN MA CHARLES MICHEL!

SCENARIO


di Maria Lanzetta

In questi giorni nelle reti del web, tra social e media, e sui vari canali TV si fa un gran parlare del grave sgarbo subito dalla presidente della commissione europea, Ursula Von Der Meyen,  durante l’ incontro ufficiale fra Unione Europea e governo turco. Come è noto, all’inizio dell’incontro, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, è rimasta senza un posto dove sedersi, dal momento che le uniche due sedie disponibili venivano occupate dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e dal presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan.

Una cafonata che si commenta da sola e che rimarrà negli annali della storia!

Non grido allo scandalo circa il comportamento di Erdoğan, presidente e dittatore –, misogino e sessista -,  che con un decreto firmato lo scorso 20 marzo, ha fatto in modo che la Turchia revochi la propria partecipazione alla Convenzione di Istanbul, sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, quando  il 14 marzo 2012 era stata invece il primo Paese a ratificarla!

Di cosa possiamo stupirci? Non ci siamo certo dimenticati che l’attuale governo turco ha permesso la morte di  Ebru Timtik , l'avvocata turca di 42 anni, che chiedeva semplicemente una cosa: processi equi! Aveva iniziato uno sciopero della fame  nel febbraio 2020 ed è morta, dopo 238 giorni, in un carcere di Istanbul, dove è stata detenuta ingiustamente per 18 mesi, con l'accusa di legami con il Fronte Rivoluzionario della liberazione popolare (Dhkp), un gruppo considerato terroristico da Ankara.

Allora, amaramente non mi meraviglio del comportamento di una personalità gretta e maleducata come Erdoğan,  che riserva una “cafonata” inenarrabile ad una bella signora bionda, dalla personalità forte e decisa, che copre un ruolo istituzionale di grande prestigio, elegante nel suo pantalone a sigaretta nero e giacchino bordaux!

Quindi niente di strano che Erdoğan, a sfregio, fa disporre solo due sedie per lui e Michel, lasciandole un posto su un divano a oltre 3 metri di distanza, di fronte al ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, che però, secondo il protocollo diplomatico, ricopre un ruolo inferiore a quello della Presidente della Commissione Europea, proprio a voler rimarcare la posizione di “inferiorità” della Von der Meyen, in quanto donna!

Quello che io ho trovato gravissimo e sorprendente è invece il comportamento, altrettanto villano – se non peggio -, del presidente Charles Michel, che non avrebbe mai dovuto accettare un oltraggio di questo genere alla Von der Meyen. 

La sua fretta nell’accaparrarsi la poltroncina è stata patetica e imbarazzante … manco si giocasse al gioco musicale della sedia– un classico delle feste dei bambini! –.

Charles Michel avrebbe dovuto cedere, senza un minimo di esitazione, la sua sedia alla Von Der Meyen, non tanto per un gesto di galanteria verso una donna, ma come gesto simbolico di disapprovazione verso la cafonata di Erdoğan e di totale solidarietà verso la sua collega.

Il comportamento di Charles Michel,  presidente del Consiglio Europeo che ha tra i temi più caldi quello delle pari opportunità, nato in Belgio, ovvero un paese del Nord Europa culturalmente sempre molto avanti sulle politiche di parità di genere, è stato una tangibile conferma che nel 2021 siamo ancora lontani anni luce dal riconoscere la donna totalmente pari all’uomo, anzi  - se vogliamo essere obiettivi-  in molti casi superiore!