di Maria Lanzetta
In questi giorni nelle reti del web, tra
social e media, e sui vari canali TV si fa un gran parlare del grave sgarbo
subito dalla presidente della
commissione europea, Ursula Von Der
Meyen, durante l’ incontro ufficiale
fra Unione Europea e governo turco.
Come è noto, all’inizio dell’incontro, la presidente della Commissione Europea,
Ursula von der Leyen, è rimasta senza un posto dove sedersi, dal momento che le
uniche due sedie disponibili venivano occupate dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e dal presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan.
Una cafonata che si commenta da sola e che
rimarrà negli annali della storia!
Non grido allo scandalo circa il
comportamento di Erdoğan, presidente e dittatore –, misogino e sessista -, che con un decreto firmato lo scorso 20
marzo, ha fatto in modo che la Turchia revochi la propria partecipazione alla Convenzione di Istanbul, sulla
prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica,
quando il 14 marzo 2012 era stata invece
il primo Paese a ratificarla!
Di cosa possiamo stupirci? Non ci siamo
certo dimenticati che l’attuale governo turco ha permesso la morte di Ebru
Timtik , l'avvocata turca di 42 anni, che chiedeva semplicemente una cosa:
processi equi! Aveva iniziato uno sciopero della fame nel febbraio 2020 ed è morta, dopo 238
giorni, in un carcere di Istanbul, dove è stata detenuta ingiustamente per 18
mesi, con l'accusa di legami con il Fronte Rivoluzionario della liberazione
popolare (Dhkp), un gruppo considerato terroristico da Ankara.
Allora, amaramente non mi meraviglio del
comportamento di una personalità gretta e maleducata come Erdoğan, che riserva una “cafonata” inenarrabile ad
una bella signora bionda, dalla personalità forte e decisa, che copre un ruolo
istituzionale di grande prestigio, elegante nel suo pantalone a sigaretta nero
e giacchino bordaux!
Quindi niente di strano che Erdoğan, a
sfregio, fa disporre solo due sedie per lui e Michel, lasciandole un posto su
un divano a oltre 3 metri di distanza, di fronte al ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, che però, secondo il
protocollo diplomatico, ricopre un ruolo inferiore a quello della Presidente
della Commissione Europea, proprio a voler rimarcare la posizione di “inferiorità”
della Von der Meyen, in quanto donna!
Quello che io ho trovato gravissimo e sorprendente è invece il comportamento, altrettanto villano – se non peggio -, del presidente Charles Michel, che non avrebbe mai dovuto accettare un oltraggio di questo genere alla Von der Meyen.
La sua fretta
nell’accaparrarsi la poltroncina è stata patetica e imbarazzante … manco si
giocasse al gioco musicale della sedia– un classico delle feste dei bambini! –.
Charles Michel avrebbe dovuto cedere, senza
un minimo di esitazione, la sua sedia alla Von Der Meyen, non tanto per un
gesto di galanteria verso una donna, ma come gesto simbolico di
disapprovazione verso la cafonata di Erdoğan e di totale solidarietà verso la
sua collega.
Il comportamento di Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo che ha tra i
temi più caldi quello delle pari opportunità, nato in Belgio, ovvero un paese
del Nord Europa culturalmente sempre molto avanti sulle politiche di parità di
genere, è stato una tangibile conferma che nel 2021 siamo ancora lontani anni
luce dal riconoscere la donna totalmente pari all’uomo, anzi - se vogliamo essere obiettivi- in molti casi superiore!